Due uomini camminano, fianco a fianco, nella neve. Da sempre il cammino – e il cammino in montagna in particolare – è metafora della vita. Il cammino della vita è lungo e faticoso, pieno di ostacoli e inciampi. Ma ha senso. Ha senso perché non si vaga senza una meta. Si cammina verso un obiettivo, un senso, una cima, un rifugio, dove la vista è più grande e la compagnia più bella. Ognuno porta il suo zaino, che è la sua storia. Essa è carica certamente innanzitutto di tanti semi buoni, di tutto il bene che abbiamo ricevuto; esso va riconosciuto, non va dato per scontato, non deve essere dimenticato. E’ carica anche di tanto dolore, lacrime, ferite che ci appesantiscono e rallentano il passo: ognuno ha le sue e nessun altro, fuori di noi, può portare quei pesi. Eppure nei nostri zaini abbiamo anche tante risorse, a volte sconosciute e inaspettate, che sorprendono perfino noi stessi: forze sconosciute e capacità di resistenza e resilienza inaspettate. Nulla manca nel cammino della vita, c’è un tempo per tutto. Nel cammino non siamo soli, c’è sempre qualcuno al nostro fianco. Nei momenti difficili possiamo appoggiarci agli amici e ai nostri cari. Alcune volte possiamo aver bisogno dell’aiuto di un professionista; riconoscerlo non è un segno di debolezza, semmai di coraggio e fiducia, primo passo verso una nuova libertà e benessere. Lo psicologo non è un mago, non ha la bacchetta magica. Si mette al nostro fianco, con competenza e preparazione, e percorre un tratto di strada con noi, per accettare, trasformare e superare quegli ostacoli alla nostra libertà e benessere, e riprendere, con maggiore serenità, il nostro cammino.