Un piccolo germoglio che nasce da un terreno secco e nero. Anche il seme, il germoglio e la piantina sono da sempre metafore della nostra esistenza. In essa incontriamo tanti cambiamenti e, in ognuno di questi, dobbiamo perdere qualcosa per trovare qualcos’altro. Questo è tutt’altro che facile e scontato. Perfino i cambiamenti “positivi” portano con sé delle fatiche inaspettate. Il seme, per rinascere piantina, deve marcire e morire nelle profondità buie e umide della terra, è una costante della vita. Eppure, nel farlo, realizza sé stesso. Quando attraversiamo una crisi siamo esattamente in questa “terra di mezzo”: non siamo più quelli che eravamo e non sappiamo ancora quello che saremo, una condizione faticosissima. L’aiuto di qualcuno che ci testimonia che questo cammino si può fare, e che c’è luce in fondo al buio, può fare la differenza.